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Esposizioni virtuali Edizioni di Basilea del XVI sec. al sud delle Alpi

Corradi Alfonso

In Apocalypsim commentarius

Editore: Perna Pietro
Luogo e anno di pubblicazione: Basilea, 1560

Di Alfonso Corrado o Corradi, commentatore del libro dell’Apocalisse, si hanno scarsissime notizie. Sconosciuto ai repertori biografici, è citato solo dal Tiraboschi tra gli scrittori eretici italiani (Storia della letteratura italiana, Modena, 1791, t. 7, p. 383): “Alfonso Corrado Mantovano, di cui si ha il Comento sull’Apocalissi stampato in Basilea nel 1574, pieno di invettive e di maldicenze contro il Romano Pontefice”. Nella lettera introduttiva, il curatore dice di essersi ritrovato quasi del tutto privo di libri nel suo esilio retico (c. [asterisco]7r: in Rhetiae montibus asylo), ma di aver potuto consultare gli scritti di Sebastian Meyer (teologo riformato autore di un commento all’Apocalisse uscito a Zurigo nel 1530 e nel 1539), Caelius Panonius (eremitano, autore di una Collectanea in sacra Apocalypsin, Venezia 1547), e alcuni testi manoscritti di Lorenzo Valla e di Erasmo (c. [asterisco]8v). Solo una volta ultimato il suo commento, è venuto a conoscenza dell’opera di Heinrich Bullinger (In Apocalypsim Conciones centum, Basilea, Oporin, 1557). Lo stampatore Pietro Perna è uno dei grandi diffusori della cultura italiana verso il nord. Nato nel 1519 a Villa Basilica presso Lucca, dopo essere uscito dall’ordine domenicano a cui apparteneva, giunge nel 1543 come profugo a Basilea. Entra quasi subito a servizio di Johann Oporin. Nel 1544 acquista il materiale tipografico di Thomas Platter. Trova moglie fra la comunità dei fuoriusciti riformati locarnesi emigrati a Zurigo, sposando Giovanna Verzasca. Fra i primi libri pubblicati ci sono le Prediche di Bernardino Ochino (1549 ca.) e le Difensioni di Pier Paolo Vergerio (1550), due fra i più noti teologi riformati italiani. Nel 1560, quando esce il commento all’apocalisse curato da Alfonso Corradi che verrà ristampato nel 1570, il Perna aveva già pubblicato più di una trentina di titoli. Sul frontespizio compare la sua prima marca tipografica, che verrà riproposta in varie versioni negli anni successivi, raffigura una donna con la lucerna in mano: un’immagine simbolica ispirata al versetto dei Salmi 118,105 della Vulgata (Lucerna pedibus meis verbum tuum, Et lumen semitae meae, Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino), motivo enfatizzato nella tradizione eretica italiana per denotare la fede come illuminazione divina che attiva l’intelletto. L’opera di Alfonso Corradi è all’indice dal 1580 (v. De Bujanda Thesaurus, p. 138).
Questo esemplare ha segni di sottolineatura del testo alle pagine 327-328, dove si tratta della beatitudine di chi muore nella vera fede e della negazione dell’esistenza del Purgatorio, ma non ha segni di censura. Il volume proviene dalla biblioteca del Convento di Tiefencastel chiuso nel 1994. Fra le note ms apposte sul frontespizio, tre sono chiaramente leggibili e riconducibili alla zona di confine tra area riformata e area cattolica a cui anche Tiefencastel appartiene: la prima è di un Joannis Pontisella, da far risalire a una famiglia della Val Bregaglia, il cui capostipite, omonimo del possessore, era stato canonico di Coira e poi passato alla riforma nel 1526; la seconda di un Joannis de Ruinellis, famiglia originaria di Soglio. Il terzo possessore in ordine cronologico è un Joannis Candrian, cognome di diverse famiglie grigionesi di Bonaduz, Obervaz e Flims. Da un confronto fra le grafie, Joannis Candrian è con una certa sicurezza identificabile con lo stesso che si qualifica come “parochi Thomils” su altri libri provenienti da Tiefencastel e ora nel fondo della biblioteca luganese. In questo caso quindi, un testo all’indice, senza nessun segno di censura, è passato da mani riformate a mani cattoliche ed è poi stato conservato per secoli in una biblioteca conventuale.

In Apocalypsim d. Ioan. apostoli commentarius Alfonsi Conradi Mantuani, Basileae: apud Petrum Pernam, 1560

[24], 516, [20] p.; 17 cm (8°)

Marca: Donna scalza che incede tenendo nella mano destra una lucerna e si appoggia ad un bastone (HB, p. 101, n. 201)
Impronta: odhi r,n- n-em muse (3) 1560 (R)
Segn.: [asterisco]8, a-z8, A-L8
Note ms: Joan[n]is Pontisellae 1596; Nunc vero Joan[n]is Bonifacij; Sum Joannis de Ruinellis 1631; Jo. Candrian 1712
Legatura: pergamena floscia, resti di due bindelle; sul piatto anteriore note ms difficilmente leggibili, tra cui un monogramma HLM; sul dorso titolo: Alfonsi Corradi in Apocalypsim
Bibliografia: Perini 2002, p. 427, n. 39; Bietenholz 1959, p. 34

Provenienze: Bonifaci, Joannes, Candrian, Joannes, Ospizio dei Cappuccini di Tiefencastel, Pontisella, Joannes, Ruinelli, Joannes

Collocazione attuale: Biblioteca Salita dei Frati Lugano, BSF 81 Da 12

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